Il divorzio è quel mezzo giuridico che ci permette di poter sciogliere un matrimonio e decretarne la fine, continuando a mantenere valida solo la parte amministrativa e legale. Non va fatta confusione però con l’annullamento vero e proprio, in quanto è prevista la fine del matrimonio che legalmente è a tutti gli effetti valido e non il fatto che non sia riconosciuto.
Le leggi riguardanti il matrimonio cambiano di molto nelle varie parti del mondo, anche se comunque nella stragrande maggioranza dei paesi per rendere valido un divorzio c’è bisogno di una sentenza di un tribunale o di un’altra autorità che abbia le stesse caratteristiche. Il procedimento a livello legale del divorzio può vedere coinvolte questioni come gli alimenti o la custodia e il mantenimento dei propri figli. In alcuni paesi in cui la monogamia è riconosciuta per legge, il documento del divorzio prevede la possibilità di potersi risposare. Dal 1970 ad oggi, molti paesi hanno reso legale la pratica del divorzio, e solo due paesi ancora non hanno nel loro ordinamento un procedimento civile che riguardi quest’aspetto.
La recente riforma amministrativa è intervenuta sulla questione del divorzio breve, riducendo i tempi di tutto il percorso da affrontare per sciogliere il matrimonio civile o comunque le ricadute a livello civile in quello celebrato in maniera religiosa. Quindi da quando è entrata in vigore la legge sul divorzio breve, non bisogna più attendere la soglia dei tre anni per potersi separare a tutti gli effetti. Adesso il periodo massimo di attesa è di un anno, con la possibilità di ridurlo a sei mesi se la separazione avvenuta in precedenza è stata ottenuta in modo consensuale.
La cosa essenziale da conoscere sulla questione del divorzio breve è che non può essere in nessun modo avviato se prima non c’è stata la separazione. Quest’ultima rimane quindi fondamentale tranne in qualche caso particolare. È possibile richiedere il divorzio senza prima essersi separati solo in casi come la mancata consumazione all’interno del matrimonio, il verificarsi di precise vicende a livello penale, dopo una cancellazione di un matrimonio avvenuto all’estero o in caso di cambiamento di sesso.
La domanda più frequente che ci si pone è: come mai viene definito divorzio breve se comunque l’atto della separazione resta indispensabile? La domanda è stata posta a un avvocato esperto in divorzio e diritto di famiglia; ecco di seguito la sua risposta: “Prima che nascesse la riforma a riguardo, era obbligatorio aspettare tre anni per il passaggio dalla separazione al divorzio, invece adesso un anno è il termine massimo di attesa.”
Un’altra domanda lecita è quale sia, a questo punto, l’utilità della separazione se poi comunque i coniugi finiscono sempre per divorziare. Ed ecco la motivazione: “Il fine iniziale è quello di far sì che rappresenti un gradino nel mezzo delle due cose, che possa dare alla coppia il tempo per poterci ripensare. È proprio questo infatti, il motivo per cui l’atto della separazione non elimina a tutti gli effetti il matrimonio, ma interrompe solamente tutti gli obblighi annessi ad esso. Con l’avvenuta separazione termina a tutti gli effetti il dovere di essere fedeli, quello relativo alla convivenza, e il dovere del sostegno a livello morale da parte di entrambi.”